Motivazione allo studio: come uscire dal circolo vizioso

Motivazione allo studio: come uscire dal circolo vizioso

Il circolo della motivazione allo studio

Una delle definizioni più conosciute sulla motivazione allo studio è questa: “la motivazione è la spinta che porta a lavorare per raggiungere un determinato obiettivo”.

La nostra motivazione allo studio sale o scende a seconda del circolo vizioso (o virtuoso) che si viene a creare quando svolgiamo un’attività.

Vediamo cosa questo significa nella pratica.

Ti stai preparando per un esame universitario o per un’interrogazione a scuola e diciamo che hai una buona motivazione allo studio iniziale.

Da questa motivazione dipende la quantità di impegno che ci metti nello studio. Quindi ad una buona motivazione iniziale corrisponderà probabilmente un buon impegno nello studio.

Se l’impegno porterà a buoni risultati, il tuo senso di “autoefficacia” (e cioè la percezione delle tue capacità, delle tue competenze nello studiare quella materia) salirà e questo darà nuova linfa ed energie alla tua motivazione.

In questo caso si è formato un CIRCOLO VIRTUOSO della motivazione.

Se invece i tuoi risultati saranno inferiori alle aspettative, il tuo senso di autoefficacia diminuirà e questo porterà ad una conseguente diminuzione della tua motivazione allo studio.

Ciò significa che la prossima volta, metterai un po’ meno impegno nello studio, i risultati saranno ancora negativi, il tuo senso di autoefficacia scenderà e questo farà ulteriormente abbassare la tua motivazione.

Si sarà formato così un CIRCOLO VIZIOSO della motivazione.

Questo circolo vizioso, se ripetuto e protratto a lungo è quello che purtroppo porta molti studenti a “gettare la spugna” e prendere la decisione di abbandonare lo studio.

Come interrompere il circolo vizioso

Quali sono quindi le soluzioni per uscire da questo circolo vizioso?

Sono sostanzialmente due.

Della prima ho già parlato in un recente articolo e riguarda come ti poni gli obiettivi nello studio.

Se ti poni obiettivi di prestazione (e cioè studi principalmente ottenere un determinato risultato) ti esponi ad entrare facilmente nel circolo vizioso dello studio. Se invece ti poni obiettivi di padronanza (voglio conoscere a fondo e padroneggiare quella materia) proteggerai più facilmente la tua motivazione dagli inevitabili alti e bassi dei tuoi risultati.

La seconda soluzione consiste nel domandarti come mai non stai ottenendo buoni risultati.

Normalmente la risposta degli studenti caduti nel circolo vizioso della motivazione è: “non sono portato” per quella materia o per quel corso di studi.

Questo fenomeno molto comune porta il nome di “impotenza appresa”.

In poche parole, l’impotenza appresa è la convinzione che qualsiasi cosa farò, i miei risultati saranno sempre gli stessi. Quindi non vale nemmeno la pena di tentare. E questo è ciò che porta spesso all’abbandono degli studi.

Il fatto è che la stragrande maggioranza dei problemi nello studio non sono frutto di una mancanza di capacità intellettive, ma sono dovute a strategie e modalità di studio inefficaci.

C’è qualcosa nel modo in cui studi che non funziona.

La soluzione quindi deve essere iniziare a pensare che c’è qualcosa che non funziona di ciò che fai e non di ciò che sei.

Inizia quindi prima di tutto ad analizzare in dettaglio il modo in cui studi per capire cosa non funziona.

Ecco due semplici esercizi che ti possono aiutare:

PRIMO ESERCIZIO: Prendi un foglio bianco e rispondi in forma scritta a questa domanda: “Com’è il mio modo di studiare attuale”? Descrivi con dovizia di particolari come studi: come affronti lo studio del testo? Come ti organizzi lo studio giornaliero e settimanale? Quante ore dedichi allo studio? Studi da solo o in compagnia? Schematizzi? Come memorizzi i concetti? Scrivi tutti i dettagli che ti vengono in mente. Più scendi nei particolari meglio è.

Una volta terminato, gira il foglio e crea due colonne: “cosa funziona” e “cosa non funziona” del mio studio attuale. Inserisci poi ognuna delle cose scritte in precedenza in una delle due colonne. Infine, prendi le attività scritte nella colonna “cosa non funziona” ed inizia a modificarle una per volta.

SECONDO ESERCIZIO: contatta un tuo compagno di corso che consideri molto bravo e fatti spiegare nei dettagli qual è il suo modo di studiare e di preparare gli esami (o le interrogazioni). Confronta tutto ciò che fa il tuo compagno con tutto ciò che fai tu. Hai notato delle differenze? Sicuramente ce ne sono. Segnati le differenze che ritieni più importanti ed inizia a modificare il tuo modo di studiare.

Questi sono due esercizi di base da cui puoi partire per modificare il tuo modo di studiare ed uscire dal “circolo vizioso” in cui sei caduto.

Un ultima cosa. Se senti che il circolo vizioso ti ha fatto cadere in una “buca” da cui non ti senti in grado di uscire da solo allora ti consiglio caldamente di farti aiutare da un professionista che ti possa dare una mano ad uscirne.

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